Quando
si comincia una quatsiasi attività
fisica, che sia di gruppo o individuale,
la parola d'ordine è quasi
sempre: "Massima performance in minimo
tempo!" Dopo i primi duri impatti...
avviene la "selezione naturale"! Ovvero
quando il "neofita" comincia a capire
che non basta spostare il ferro per
aver risultati (...si parla di bodybuilding),
egli si pone la domanda: "chi me lo
fa fare di massacrarmi per un impercettibile
miglioramento?". Purtroppo è ancora
così: molti "pedoni" della strada
sono convinti che sia sufficiente
entrare in qualsiasi palestra per
diventare in poco tempo dei Ronnie
Coleman (l'enorme mandingo che domina
le scena del bodybuilding mondiale)
e a conferma di ciò abbiamo gli innumerevoli
addetti ai lavori che hanno ricevuto
la classica domanda (soprattutto dalle
donne): "mi raccomando, mi faccia
una scheda leggera perché non voglio
diventare troppo grosso... sa, non
mi piacciono quei braccìoni enormi
e quelle spallone! Ordunque io non
voglio fare in questo articolo nessun
trattato di anatomia, biologia umana
o cos'altro, ma dico semplicemente
che se lo sviluppo muscolare fosse
così facile, per le strade
vedremmo camminare dei rinoceronti
di pura massa muscolare! Dunque, continuando
nella psicanalisi dell'essere umano
"neofita", egli, dopo la constatazione
degli enormi e imprevisti sacrifici
che lo attendono, passa alla seguente
conclusione: "qui urge una scorciatoia!"
e, come in ogni altra attività sportiva,
di scorciatoie ne esistono parecchie!
Ma queste sono scelte personali...scelte
per cui prima o poi arriva il conto
da pagare: è come se uno andasse al
ristorante a mangiare tutto e di più,
poi, recandosi alla cassa per il conto,
dicesse che ha bevuto solo un caffè!
Quello puoi farlo (se ne sei capace)
al ristorante o in qualsiasi altro
esercizio pubblico....ma con te stesso
non puoi barare... insomma: anche
se in qualche modo ti mettessi in
condizioni di essere una Ferrari dopodiché
provassi ad andare da Torino a Palermo
a tutto gas su e giù più volte senza
sosta... ti romperesti . comunque!
. Non voglio fare la morale a nessuno
perché come si suoi dire: "scagli
la prima pietra chi è senza peccato",
ma sicuramente posso dimostrare di
non aver voluto ad ogni costo essere
una Ferrari né di aver mai cercato
di barare con me stesso. Mi fa enorme
piacere essere ancora fra di voi dopo
tanti anni a parlarvi e incontrarvi,
so con certezza che per noi tutti
veri amanti del ferro, anche dopo
innumerevoli anni di allenamento,
impugnare un manubrio da la stessa
sensazione della prima volta. E' sempre
lo stesso brivido e la stessa lotta
j contro i tuoi limiti e quand'anche
tu sia in condizioni eccellenti non
sei mai - soddisfatto e spingi come
un ossesso credendo nei miracoli...ho
la fortuna di vedere che dei vecchi
del ferro come me continuano a tenersi
in forma. Il cielo è pieno di meteore,
cioè campioni che salgono sulla breccia
per qualche anno e poi spariscono
nel nulla! Ma nel cielo esistono anche
stelle fisse che sono stati campioni
e sono ancora campioni... non sono
spariti ma sono sempre lì a testimoniare
con il loro fervido impegno che non
è solo il podio che li ha motivati,
ma anche e sprattutto la voglia di
star bene... tutt'ora se andate a
vedere i loro allenamenti sono lì
che spingono come 20 o 30 anni fa
con lo stesso entusiasmo, come dei
ragazzini. Dio ci ha donato una sola
vita, e visto che non siamo dei gatti
teniamocela stretta! Dal momento che
noi veterani siamo ottimi esempi di
longevità sportiva (a volte penso
che se mi avessero dato solo 100 lire
per ogni kilo sollevato sarei il Bill
Gates della ghisa!) e continueremo
ormai ad allenarci fino alla morte,
ci sentiamo di dire ai giovani che
forse è meglio essere solo delle auto
di buona categoria (e tali si è se
si ci allena seriamente!) e non delle
Ferrari. E quando, negli anni a venire,
incontrerai un tuo coetaneo e ti sembrerà
di vedere tuo nonno, vorrà dire che
non hai buttato il tuo tempo in palestra
per niente e ti sentirai fiero di
aver cercato e trovato il modo di
fermare il tempo...e poi se vuoi dì
pure al ristorante che hai bevuto
solo un caffè...tanto il conto arriva
ed è sempre completo! Grazie della
vostra attenzione, spero di potervi
parlare ancora in futuro magari un
pò più tecnicamente e trovare in voi
sempre quell'umanità e quella sensibilità
che noi amanti del ferro riserviamo
per tutti gli altri sport...anche
se per la gente comune rimaniamo delle
inquietanti montagne di carne venose
che camminano.
Enrico
Barroero Campione Italiano B.B.
istruttore e Personal Trainer presso
il centro Gymnicai Club di Torino
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